capsulite adesiva e youtecarLa capsulite adesiva è una patologia che affligge numerosi pazienti, in prevalenza donne, l’età di solito è compresa tra i 35 e i 55 anni, è spesso idiopatica e ha dei tempi di risoluzione piuttosto lunghi, secondo alcuni fino a 3 anni.

La capsulite adesiva si manifesta solitamente in maniera progressiva:

  • nella prima fase, i movimenti dell’articolazione sono molto dolorosi, ma possibili su un ROM che si riduce gradualmente. Questa fase dura in media fra i due e i nove mesi;
  • la seconda fase è solitamente caratterizzata da una leggera riduzione del dolore, accompagnata da una importante riduzione del ROM, per un periodo fra i quattro e i nove mesi. La fase detta di “scongelamento”, vede invece un nuovo aumento della possibilità di movimento dell’articolazione gleno-omerale fino al recupero, che può essere parziale o totale. Questa fase può durare fra i sei mesi e i due anni.

 

La sintomatologia dolorosa è importante e associata alla limitazione del ROM può essere davvero invalidante per la paziente perché ne stravolge la quotidianità. 

Molto spesso chi ne è affetto trova come suggerimenti per la risoluzione del problema terapia farmacologica associata a fisioterapia, piuttosto che iniezioni di corticosteroidi, al fine di alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare,e come ultima ratio l’intervento chirurgico in artroscopia, nel caso l’ortopedico ritenga il release del tessuto capsulare una pratica utile.

La paziente di cui parleremo in questo articolo si è recata nel nostro studio, con una storia di capsulite adesiva precedente alla spalla contro laterale, ovvero la sinistra, un’età di 55 anni e al momento della valutazione con una manifestazione tipica di tutto il quadro dei sintomi della spalla congelata: dolore durante tutta la giornata, esacerbazione della sintomatologia notturna, riduzione importante del fisiologico range di movimento attivo e passivo. 

capsulite adesiva sintomi e cureIl percorso ribilitativo in questi casi ha degli obiettivi a breve termine, come ridurre in maniera significativa il dolore, e se fosse possibile ripristinare il movimento funzionale della spalla per consentire alla paziente almeno le azioni quotidiane di base, come cura dell’igiene personale etc.. 

A tal fine abbiamo optato per l’utilizzo di YouTecar. 

L’applicazione della durata di 15 minuti con l’elettrodo capacitivo, che permette al calore di interagire con i tessuti più ricchi di acqua e più superficiali, ci ha aiutato notevolmente nel raggiungere l’obiettivo di ridurre lo spasmo muscolare dettato dalle posture antalgiche adottate dalla paziente; il passaggio dell’elettrodo su i fasci superiori del trapezio, sui romboidi, deltoide in toto, gran pettorale e gran dorsale, ha aiutato la paziente a percepire meno dolore nelle zone trattate.

La modalità di utilizzo è stata la più classica. Piastra neutra posizionata di dietro la scapola, se la paziente veniva trattata in posizione supina, con l’elettrodo unipolare resistivo (vedi foto) che si muoveva sui muscoli della porzione anteriore della spalla, in prossimità del muscolo pettorale e dei fasci anteriori del deltoide. La piastra veniva invece posizionata sotto l’avambraccio se la paziente veniva trattata in posizione seduta o prona. Il manipolo associato era sempre in questo caso l’unipolare capacitivo da 80mm poiché avendo una ampia superficie permette di coprire più territorio cutaneo con meno passaggi. 

Abbiamo notato con piacere che il feedback della paziente a riguardo è stato subito positivo, perché il blando effetto termico ottenuto, molto gradevole per la paziente stessa, ci ha permesso di continuare a mobilizzare la paziente per altri 10 minuti senza dover interrompere causa del dolore, come verificato nella seduta di sola mobilizzazione senza Youtecar, che abbiamo usato come test.

La frequenza delle sedute è stata di tre a settimana per tre settimane, alternate nelle due giornate restanti ad esercizi attivi per migliorare il controllo del seppur minimo movimento, crioterapia all’occorrenza. 

La quarta settimana di trattamento ci ha posto davanti alla possibilità di utilizzare altre due funzionalità di Youtecar : elettrodo resistivo e capacitivo bipolare.

youtecar e percorso riabilitativoLa vera marcia in più di YouTecar, oltre alla ormai famosa grande potenza associata alla massima sicurezza per la paziente e per l’operatore, resta sempre la sua vasta gamma di accessori.  

La scelta di iniziare le sedute della nostra seconda fase con 10 minuti di utilizzo dell’elettrodo resistivo per raggiungere maggiori profondità di trattamento, in prossimità delle strutture legamento e capsulari, ci ha permesso di “forzare” un pò la mobilizzazione passiva, per raggiungere i massimi gradi dell’articolarità della spalla.  

Immediatamente dopo la seduta continuava con altri 15 minuti effettuati con l’elettrodo capacitivo bipolare, che permetteva con ampia libertà di seguire il movimento attivo effettuato dalla paziente. Anche in questo caso abbiamo scelto tre sedute a settimana, alternate a due sedute di soli esercizi attivi della paziente per le prime 3 settimane. 

In una terza fase le sedute in studio sono state ridotte a 2 con esercizi casalinghi quotidiani per tre settimane, e per le ulteriori tre settimane la seduta in studio è diventata solo una come monitoraggio degli obiettivi raggiunti.

Il fisioterapista di esperienza sa benissimo la difficoltà che si incontra nei momenti iniziali di una seduta di kinesi di una spalla congelata. Vincere il dolore e la rigidità iniziale spesso richiede delle tempistiche piuttosto lunghe. 

L’utilizzo di YouTecar ci ha pero permesso di raggiungere in meno della metà del tempo, l’ampiezza di movimento che era l’obiettivo della giornata con una manifestazione dolorosa limitata. Tutti questi fattori hanno reso la seduta molto più gradevole per la paziente e ci hanno offerto la possibilità di ravvicinare le sedute. L’effetto finale della sommatoria di questi fattori è stato che la paziente ha potuto recuperare la sua completa autonomia nel giro di pochi mesi (circa tre) con un tasso di soddisfazione elevatissimo. 

La formula vincente è stata : YouTecar = più movimento e meno dolore.

 

Ancora una volta, grazie Youtecar.

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